Archivi categoria: Critica

I migliori (e peggiori) album del 2022

Finalmente è uscita la tier list del 2022!

Ci siamo, un po’ tardi magari, ma ci siamo.

Nella mia testa questo strano mostro non è “semplicemente” una classifica ma un tentativo di tracciare dei sentieri sulle urgenze e le forme che hanno definito le scene rock del 2022.

C’è ovviamente uno spazio dedicato al post punk inglese, ma anche per lo shoegaze coreano e giapponese, il post rock cinese, la scena folk e il field recording, il così detto “chamber pop” che vuole flirtare col soft rock, insomma, ho voluto dedicare del tempo a tutte quelle tensioni che hanno permutato i confini di certi linguaggi che poi si riversano nelle scene più mainstream.

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Arte vs. Intrattenimento: Rick DuFer e l’irrigidimento dello spirito critico

Più una risposta ad un video di DuFer il mio vuole essere un compendio di natura critica. Siamo bravissimi a dare etichette, definizioni, sottogeneri, a fare distinzioni tra folk, alt-folk e art-folk, ma siamo sempre sicuri che questi confini non siano pregiudiziali invece che qualitativi?

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Che genere fanno i Tool?

Sono sicuro che da qualche parte dev’esserci un culto dei Tool in cui si passano l’ostia dicendo: «Corpo di Keenan», «Ænima!» ma a parte le mie supposizioni, i Tool restano una delle realtà più rispettate dell’intero panorama metal di fine anni ‘90 inizi anni 2000, e solo un elemento della loro esistenza continua produrre controversie: il genere. Che genere fanno i Tool?

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Generazione Retromaniaca: è vero che oggi siamo buoni solo a copiare il passato?

In questo video provo a mettere in crisi i pregiudizi verso la retromania contemporanea, che non è un limite o la mancanza di un limite, ma una forma di grammatica del nostro presente. Oggi viviamo in una sorta di stagnazione, nel web convivono presente, passato e futuro, nello stesso momento possiamo ascoltarci Muddy Waters e Arca, mentre la musica che pervade i video su YouTube, Twitch e TikTok ci racconta qualcosa dell’oggi in un modo che forse non capiamo perfettamente.

Perché i Måneskin non ci piacciono. La differenza tra qualità e influenza

Sostituite i Måneskin con qualsiasi gruppo mainstream generalista, ovvero che gioca su registri derivativi e senza alcuna pulsione verso la ricerca, ma che abbia anche un grande impatto sulla cultura popolare, spesso anche positivo, e il discorso sarà lo stesso…

La domanda che mi pongo in questo video è se sia possibile valutare un prodotto musicale senza prenderne in considerazione le ricadute sociali. Nel giudicare un artista/compositore/band dobbiamo valutare anche la morale? Ignorare l’impatto culturale dei fenomeni mainstream che cosa ci dice della critica contemporanea?

Laboratorio di critica musicale per l’Emilia Romagna Festival

Che ci crediate o meno terrò un laboratorio di critica musicale per l’Emilia Romagna Festival, il tutto grazie al supporto di Altre Velocità e a una buona dose di psicofarmaci e disillusione.  

Il laboratorio, per forze di cose, si svolgerà perlopiù online, faremo interviste a musicisti di caratura internazionale, scriveremo recensioni e faremo pubblicazioni fighissime, magari montiamo pure un podcast, chi lo sa! Ci vedremo tutti assieme per un concerto (Michael Nyman, collega critico che ha coniato il termine “minimalismo”!) e alla fine di questa esperienza nasceranno amori, si costruiranno amicizie, e sopratutto a qualcuno toccherà l’onere accompagnarmi a casa ubriaco. Più full immersion di così nel mondo della critica non so davvero cosa ci possa essere…

Il laboratorio è GRATUITO piccoli bastardi, per cui non fate i timidi! Per candidarsi a partecipare, occorre inviare una mail a laboratori.altrevelocita@gmail.com. Le domande dovranno prevenire entro lunedì 14 giugno 2021 alle ore 12, pena l’esclusione dai giochi olimpionici di Tokyo. 

Dai che ci divertiamo!

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I demoni della critica

Genericamentegiuseppe

Pincopanco è uno dei miei siti web preferiti in assoluto, non solo perché tratta di cose strane ma perché lo fa con un taglio enciclopedico, scientifico, con una curiosità che può essere facilmente scambiata per morbosità. Pincopanco è anche una fucina straordinaria di aforismi e provocazioni, tipo: “L’antisnobismo è la fase più avanzata dello snobismo”, oppure battute demenziali come: “Oggi è la giornata di Dante. E Dente deve farsene una ragione.” Ma ieri ne è uscita una che mi ha fatto arrovellare per diverso tempo, in quel modo rumoroso e ruminante che ti isola dal resto del mondo per un po’. 

Per carità, è giusto una boutade, messa così per strappare un sorriso. Però c’è un che di vero, no? Ciò che mi chiedo è: quel che c’è di vero, è così perché è così, o è un pregiudizio? Ci ho pensato sù e quello che ne…

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