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Stairway To Heaven mi ha stufato!

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Rappresentazione concettuale della più celebre canzone rock di tutti i tempi.


Posso dirlo?
Davvero?
Nessuno di voi utenti del web mi stuprerà con del riso crudo per una tale bestemmia?
Non ci credo. Però lo dico.

Stairway to Heaven m’ha sinceramente rotto il cazzo.

Non sono di certo qui a fare il bastian contrario o scemenze del genere, questo tipo di blogging puerile non fa per me. Non sono qui nemmeno per contestare la qualità della canzone in sé (anche se il mito di una oggettiva superiorità su qualunque altro pezzo mi sta sulle palle), ma proprio il suo feeling col sottoscritto. Un post inutile, lo so, grazie per avermelo fatto notare.

I miei gusti musicali sono molto cambiati negli anni, migliorati (forse) e ampliati, però è difficile dimenticare i primi amori. Il prog inglese dei Genesis di “Selling England By The Pound”, i Pink Floyd (ma solo dal 1970 in poi, pensate che mi stavo perdendo!) e poi, ovviamente, l’hard rock sempre di stampo britannico di “In Rock” dei Deep Purple e gli immancabili Led Zeppelin.

Io adoravo i Led Zeppelin, erano come quattro lucenti divinità dorate, che ci poteva essere MEGLIO dei Led Zeppelin? Niente, cazzo. Anzi, se qualcuno proponeva qualcosa (qualsiasi cosa, nemmeno necessariamente musicale, tipo chessò: Madre Teresa) i Led Zeppelin gli erano indistintamente superiori, musicalmente, moralmente, eticamente, grammaticalmente, in qualunque senso.

Però c’erano due album, solamente due album di tutta la loro discografia che segretamente non sopportavo: “Presence” (detto anche “macchèmerdaè?”) e “IV”.

Immaginatevi per un odioso adolescente di un Liceo artistico cosa volesse dire una roba del genere. ‘Sti cazzi che lo spifferai a qualcuno, manco al mio miglior amico, sarebbe stata un’esclusione sociale pazzesca, già il mio «preferisco persino Lucky Starr di Asimov a quel finocchio di Harry Potter» mi aveva reso popolare come un professore di matematica, figuriamoci se avessi toccato l’album INTOCCABILE per eccellenza!

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Che poi a me “IV” (o “Zoso” o ZoSo”, come vi pare maledetti fanboy) non è che facesse cagare tout court. Insomma gente, abbassi la puntina e parte Black Dog, mica zucchine. Poi Bonham lancia con la sua solita veemenza Rock and Roll, e io ci provavo gusto. Ma poi arriva The Battle of Evermore. Che. Palle. Sul serio, mi sembrava di morire, mi contorcevo sul letto cercando di passare indenne quei quasi-sei minuti che sembravano dodici, dai cazzo, non potevano non piacermi, erano i fottuti Led Zeppelin! Poi la botta. Stairway to Heaven.

Vi dico subito che io il lato B di “IV” l’ho ascoltato una volta, come per “Fireball” dei Deep Purple, e m’è bastato, anzi: m’è avanzato. Pensate quello che vi pare, non me potrebbe fregare di meno, mi faceva cagare allora e mi fa cagare adesso. Vabbè, ora Four Sticks e Going to California non mi fanno più vomitare, però non esiste che io posi il piatto con una sincera voglia di risentirle. Da un bel po’. Ma parliamo di Stairway.

Lasciamo perdere vi prego le stronzate. Hanno copiato qualcosa dagli Spirit? E anche se fosse? Il 90% delle canzoni fondamentali degli Zep sono plagi, ma ne parlammo già in un post a loro dedicati (noterete delle sostanziali differenze con questo post, potete giurarci) quindi vi dico solo che non me potrebbe fregare di meno. Se la senti al contrario parlano di Satana e ti invitano a comprare gli album dei Kiss? No, però ti dico che le puntine non crescono sugli alberi. Uomo avvertito…

Detto questo a me Stairway to Heaven non piaceva nemmeno quando ero un fan sfegatato degli Zep. Il super-riffone e i berci animaleschi di Plant non mi attizzavano più, l’assolo celoduro di Page non mi eccitava, sinceramente quel pezzo primo in tutte le classifiche del mondo mi grattugiava il ravanello, e non poco.

Dov’erano i cambi e il dinamismo di What Is And What Should Never Be? Dov’era il blues sofferto di Since I’ve Been Loving You? Cristo, m’accontentavo anche di una caotica Celebration Day! Porca zozza, ma anche una rampante Gallows Pole mi stava meglio! – fra l’altro conosco un tizio il quale, giuro su mia madre, asserisce senza dubbio alcuno che Gallows Pole sia il miglior pezzo dei Led Zeppelin in assoluto.

La cosa che proprio non mi andava già era la struttura del pezzo, telefonatissima ma tirata per le lunghe come nei dischi dei Nazareth, e poi il sound…

Saranno le mie orecchie ad essere anormali, sarà che ho ascoltato la musica ad un volume esagerato fin da piccolo e sono diventato prematuramente sordo, non lo so gente ma il sound di Stairway to Heaven mi sembra così perfetto da non poter far altro che figurarmelo come un meraviglioso oggetto di design, interamente di plastica, con una forma estetica ineccepibile ma senza alcun fottuto utilizzo pratico. Eppure è il più venduto di tutti i tempi. E occupa pure parecchio spazio.

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Non che gli Zep fossero sporchi, anche se all’epoca mi sembravano perché, ovviamente, non avevo ascoltato molto altro, eppure Stairway mi sembrava proprio una roba esagerata e da tamarroni, non c’erano le palle di un Herthbreaker, era sciocca e banale in modo esagerato.

Oggi quando riascolto QUALUNQUE album di QUALSIASI band che mi attizzavano in quel periodo mi prende l’ansia. Non vedo l’ora di cambiarlo per un pezzo di plastica nera qualsiasi, Swell Maps, Thee Oh Sees, Mulatu, cazzo mi va bene pure Mimmo Cavallo ma basta con Led Zeppelin, Deep Purple e Genesis vi prego!

Per me Stairway to Heaven è il rock come NON mi piace (più), prima di tutto è barocco, c’è più barocchismi in quegli otto minuti che di tutta la Val di Noto, ha un testo che porta il demenziale in una nuova dimensione dove banalità e scontatezza sono gli unici due valori universali condivisi, l’assolo diventocieco è l’onanismo della chitarra che prende il sopravvento senza motivo, senza dire niente, senza voler trasmettere nulla se non l’erezione immane che Page si sta menando. Ecco, Stairway to Heaven è un rock, anzi, un hard-cock-rock perfetto, del tutto retorico e svuotato di qualsivoglia intento artistico o provocatorio, è stantio all’inverosimile. Mi ci volle un po’ per capire che è proprio l’hard rock ad essere così, ed è da quella modesta rivelazione che ho ripudiato tutti gli album che adoravo e ho cominciato a dubitare seriamente del valore finora per me inopinabile di quelle band.

In fondo è proprio quel tipo di rock che affossa il genere rendendolo solo un’immagine, un’estetica non ponderata ma superficiale, un sound piatto ed estremamente dogmatico.

Molti mi chiedono come faccio ad ascoltare “Metal Machine Music” senza impazzire. Beh, la risposta a secco è «perché in effetti, per quanto possa essere raccapricciante, mi piace» ed è fin troppo sincera. Ma il punto principale (oltre a tutte le riflessioni che ho sinteticamente spiegato nel post dedicato all’album di Lou Reed, e alla stimolante discussione con Sandro59 che ne ha ampliato non poco la profondità) credo sia: perché non è la solita solfa.

Anche gli album più brutti dei Residents (eh sì, anche loro ne hanno fatti di bruttini di recente) valgono un miliardo di volte qualsiasi sfiatata di Plant e compagni, rei di aver creato un genere che per moltissima gente è il Rock con la “r” maiuscola mentre invece è una dannata gabbia espressiva, dalla quale possono uscire solo dei «baby-baby-baby-mmm», qualche dannato riferimento tolkeniano e quei cazzo di assoli brit-milà-da-attrito che hanno largamente rotto i coglioni.

Bene, da domani posso chiudere il blog.

O forse è meglio farlo stasera.

Sul presto.

A seguire la prova che con Stairway To Heaven non riesci nemmeno a rimediarci un po’ di figa: