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Sanlsidro – A lo pesau, a lo bajo y a lo llano

Etichetta: Slovenly
Paese: Spagna
Pubblicazione: 2020

«Giuseppe ho un dubbio, ma tra quello degli Algiers e quello dei Black Country, New Road, qual’è il disco che spacca più i culi?»
«La tua è una domanda molto tecnica AssDestroyer09, ma per tua fortuna ho la risposta qua pronta per te: Sanlsidro
Capace di evocare le lande psichedeliche e febbrili di Cervantes, “A lo pesau, a lo bajo y a lo llano” segna l’esordio solista di Isidro Rubio sotto lo pseudonimo di Sanlsidro. Non cercatelo su Google, ci penso io ad inquadrarvelo. 

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I profondi segreti del garage rock texano

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Edinburg è una città di 70 mila abitanti circa nel polveroso Texas, girovagando nel suo centro troverete il Galax Z Fair un malfamato locale di musica alternativa aperto tutti i giorni a qualsiasi ora, non molto distante c’è anche la sede della Deep Secret, microscopica etichetta passata all’attenzione della ben più celebre Burger Records per via dell’astruso progetto del proprietario, riesumare il garage rock dei sixties… texani!

Michael Flanagan dice di aver studiato filosofia prima ad Austin e poi a San Antonio, non so bene quale riflessione intorno al logos o al dasein lo abbia portato a produrre musicassette di sconosciute band garage, ma per questo lo ringraziamo di cuore e vorremmo offrigli una birra al più presto.

Prima che esplodesse la moda in California Flanagan ha puntato tutto su un ritorno al disgraziato formato delle musicassette invece del solito vinile, non perché sia un hipster tra gli hipster (quello è Slow Magic), ma perché quel piatto di plastica nera costa troppo, mentre i cari vecchi tapes te li tirano dietro assieme agli improperi.

Grazie al supporto del festival locale gestito proprio dal Galax Z Fair, Flanagan trova sponsor per la sua etichetta e non pochi acquirenti. Il garage, sebbene ancora non sulle pagine delle riviste (siamo intorno al 2007) è già il fenomeno del momento, e Flanagan registra una compilation delle band che passano per il locale, selezionando quelle che secondo lui sono più meritevoli.

Il risultato è “Deep Secret Vol. 1” (uscito credo intorno al 2012), un delirio di psych garage, un collage schizzato di band perlopiù incapaci di tenere una chitarra in mano, ma dannatamente interessante. Difficile non innamorarsi di Crutches dei Vatican Beach, come dello scoordinato rock and roll dei KЯUX, la dichiarata incapacità dei The Puzzles troverebbe uno spazio di riguardo nella Gnar Tapes tra ubriachi fattoni che cantano Africa dei Toto e i melensi e ambigui The Memories. Ci sono anche sprizzi pop come in Soap Box dei Dandy Heat, o il meraviglioso blues strumentale dei Pyramid Mirror. “Deep Secret Vol. 1” non può passare inosservato e il culto comincia ad espandersi.

Con “Deep Secret Vol. 2” Flanagan alza il tiro e ripesca perle perdute tra il 1964 e il ’69 del garage texano, cominciando a dare una profondità storica alla sua ricerca musicale. Stiamo parlando probabilmente di una delle raccolte più belle di sempre assieme alle già leggendarie Nuggets e Back from the Grave, composta ancora da solo dodici pezzi “storici” ma decisamente gustosi.

Accenni di proto-hard rock in You Keep Me Hangin’ On dei Sight & Sounds, lo scapestrato garage alla Music Machine dei The Cavaliers, un atroce giro di synth per These Are The Tender Years dei The Esquires che del tutto irrazionalmente adoro fino allo sfinimento, i tamarrissimi Liberty Bell di Reality Is The Only Answer, non si butta niente per Flanagan, che per fortuna non ripesca necessariamente le band più legate agli stereotipi garage rock, ma anche chi ci è passato semplicemente vicino.

Notevole la chiusura strumentale, un garage surf rock travolgente con The Birds dei The Outcasts, il chitarrista che immagino sia sconosciuto mi ha conquistato per la sua indole casinista.

Dopo la riscoperta ecco “Deep Secret Vol. 3” uscito quest’estate, tutte band selezionate quest’anno e che meritano più di un ascolto. Dall’ottima presentazione con Hay Kamu! dei The Secret Prostitutes, fino a la luna dei The Rich Hands è un viaggio tra i più psichedelici che siano mai stati raccolti e distribuiti. 14 cazzutissime perle di psych garage di band che stanno riscoprendo i peccati dei loro padri per ripeterli il più fedelmente possibile, a soli 5 dollari su Bandcamp (quindi quanto, tre euro?).

Il fenomeno garage rock americano oltre a non essersi mai veramente fermato sta scoprendo una nuova linfa vitale, anche se già da dove è partito (California) si sta cominciando a guardare verso nuovi lidi, a riscoprire i suoni degli anni ’80 post punk (vedi Nun, Corners e Dreamsalon) sembra incredibile che nell’età di internet solo adesso in regioni lontane come il Texas (e, se avrò tempo, presto parleremo anche dell’Australia) stiano cominciando a esplodere festival garage rock. Forse un po’ del merito va anche a Michael Flanagan e al Galax Z Fair, chissà…

Eccovi un po’ di succosi link: cosa fa Flanagan nel tempo libero? Ha un canale YouTube ovviamente! Cliccate QUI se volete gustarvi qualche intervista alle band che passano per il Galax Z Fair, se invece volete saperne di più sol locale eccovi QUI un comodo link per la pagina Tumblr, se volete rimanere aggiornati sulle uscite della Deep Secret eccovi il QUI il link per la pagina Facebook. So’ troppo buono.